Protocollo d'intesa con Agedo e ArciGay "Due Mari"

creato da Antonio Moschella pubblicato 2019/07/24 18:20:14 GMT+2, ultima modifica 2019-07-24T18:20:14+02:00
Nei saloni di Palazzo Alvaro, il sindaco Giuseppe Falcomatà, insieme al vicesindaco Riccardo Mauro, hanno stipulato un’intesa con le associazioni che difendono e tutelano i diritti degli omosessuali e delle loro famiglie, rappresentate da Mirella Giuffrè e Michela Calabro.

Firmato un protocollo d’intesa tra la Città Metropolitana di Reggio Calabria, l’Agedo e l’ArciGay “Due mari” per rafforzare i concetti di uguaglianza e «consentire ad ogni persona la libera espressione e manifestazione del proprio orientamento sessuale e della propria identità di genere prevenendo e superando le situazioni, anche potenziali, di discriminazione».

Le parti firmatarie, dunque, si sono impegnate a «sviluppare rapporti di collaborazione con gli organismi preposti alla realizzazione della parità e delle pari opportunità in seno alla Città Metropolitana e ad individuare momenti di confronto e coordinamento, nonché di attuare un periodico scambio di informazioni sulle attività da realizzare con iniziative congiunte, secondo modalità operative che verranno di volta in volta decise, destinate al coinvolgimento della comunità e delle nuove generazioni».

 

Il protocollo d’intesa prevede anche la «realizzazione di eventi di formazione e informazione attraverso forum, seminari, workshop», oltre a «favorire e rafforzare ulteriormente il principio di uguaglianza attraverso la promozione di eventi rivolti alla cittadinanza come tavole rotonde, grandi kermesse, manifestazioni pubbliche, mostre e iniziative di natura culturale, politica e sociale, al fine di sensibilizzare l’opinione pubblica».

A margine della firma sull’accordo, il sindaco Giuseppe Falcomatà ha confermato la presenza delle istituzioni che rappresenta al “Pride” di sabato e, sul protocollo siglato, si è detto felice «perché pure questa è una battaglia culturale da affrontare senza alcun tentennamento».

«Non si possono sentire né leggere – ha detto l’inquilino di Palazzo San Giorgio – quei “leoni da tastiera” che parlano di una Reggio che non è pronta a simili iniziative. Questa idea la dobbiamo contrastare. Anzi, per noi è un motivo d’orgoglio dire che la diversità è fonte di ricchezza oltre che contrapposizione a visioni della società e del mondo che ci vogliono tutti uguali, omologati, stereotipati, collocabili in determinate categorie».

«Il nostro obiettivo – ha aggiunto Giuseppe Falcomatà - è di portarci fuori dalle categorie applicando i principi della nostra Carta Costituzionale. Per tutti questi motivi, abbiamo aderito e patrocinato il “Pride”, dove le istituzioni che rappresentiamo saranno fisicamente ed attivamente presenti».

«Oggi – ha commentato ancora il primo cittadino - formalizziamo qualcosa che è nelle nostre corde, nella nostra sensibilità», ricordando poi le molte iniziative che hanno visto gli Enti di Piazza Italia collaborare con ArciGay, Agedo e le diverse associazioni «impegnate nel processo di crescita della città».

Il vicesindaco Riccardo Mauro, invece, ha duramente criticato le parole del vicesindaco di Vercelli definendo «gravissime» le frasi pubblicate su un social network con le quali il collega «incitava alla violenza contro le persone gay e lesbiche fino ad auspicarne la morte».

«Chi amministra – ha affermato Mauro - ha il dovere e l’obbligo di tutelare chiunque e, proprio per questo, la nostra ispirazione ed il nostro modello è la “Città dei diritti”, quella che deve proteggere e garantire i diritti di tutti: delle famiglie, dei disabili, degli emarginati, degli oppressi, dei discriminati e degli ultimi. Mai e poi mai, il diritto dell’uno vuol dire la compressione dei diritti dell’altro».

Ed ancora: «Non bisogna abbassare la guardia, soprattutto da un punto di vista culturale. E’ vero che, sotto questo aspetto, esistono diverse Reggio, ma è lì che dobbiamo incidere anche promuovendo e sostenendo iniziative di questo tipo. Così, assume un valore ancora più simbolico ed importante la presenza della Città Metropolitana. Infatti, deve essere tutto il territorio, dal centro alla periferia, a comprendere appieno la necessità di uno scatto umano e di civiltà».